ALTARE dI S.SOFIA V. M.

Foto altare

CENNI STORICI

CAPPELLA di S. GAETANO (successivamente di S. FRANCESCO SAVERIO, poi di S. SOFIA)

ALLEGORIE

Sul timpano che corona l’altare di Santa Sofia si adagiano due figure allegoriche differenti ma complementari: a destra una madre accudente, chiaro riferimento alla fertilità femminile, probabilmente in asse con la vita della Santa stessa che ebbe tre figlie; a sinistra, invece, il medesimo tema viene rivisitato alla presenza di un animale deforme, quasi antropomorfo, collocato tranquillamente accanto alla donna che si tocca il grembo: secondo le simbologie dell’epoca, animali quali scimmie o babbuini rappresentavano forza e fermezza, qualità di cui una madre necessitava.

S. SOFIA

L’esistenza di una statua di S. Sofia (“adest statua S. Sofie cum reliquia in pec tore”) è già attestata nella Visita Pastorale del 1686 di mons. De Pace. Benedetta dal suo predecessore, mons. Bonito, vescovo della Diocesi di Capaccio dal 1677 al 1684, la statua rappresenta la santa che ha in una mano i bubboni della peste, la quale negli anni intorno al 1656 aveva decimato la popolazione del Regno era stata evidentemente voluta dal popolo per ringraziare il Signore della liberazione dal contagio. A metà del Settecento a S. Sofia, che oggi è compatrona di Pisciotta, son reintitolata una delle cappelle

I miracoli di S. SOFIA

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