CENNI STORICI
E’ presumibile che in precedenza, all’altezza dell’altare di San. Vito vi fosse collocata la cappella del Rosario, di diritto del popolo – “…era situata nel “corno dell’Evangelo”, vale a dire a sinistra dell’altare maggiore …- Fu fondata nel Seicento dalla sig.ra Livia Lauria.
Foto pergamena 1683 confraternita del rosario
Vi si recitava il Rosario nei giorni festivi.
Beneficiava delle indulgenze concesse nell’anno 1684 dal rev.mo Maestro Generale dell’Ordine di San Damaso, che aggregó la cappella alla chiesa di Santa Maria della Minerva in Roma.
Nella cappella era eretta una confraternita.
A metà del Settecento l’altare venne ristrutturato: fu costruita una nicchia in gesso ed in essa fu posta l’immagine della Beata Vergine in tela dipinta, con attorno Misteri del SS. Rosario
In un armadio ligneo si conservava una statua della Beata Maria Vergine.
Vi era eretta una Cappellania, di jus patronato della famiglia di Lorenzo Greco; il cappellano era don Antonio Greco.
A seguito degli eventi prodigiosi attribuiti all’intercessione del Santo grazie all’ostensione della reliquia del Sangue, avvenuti all’inizio del 1800, venne costruito l’altare nell’attuale confomazione
Alla base dell’altare è presente una porticina in legno che custodiva la reliquia di San Vito.
La stessa presenta due diverse serrature le cui chiavi erano detenute una dall’ arciprete e l’altra dal Sindaco. Dieci giorni prima della festa del Santo Protettore era quindi necessaria la presenza di entrambi per procedere all’ostensione della reliquia.
Foto San Vito
San VITO Martire
Il culto di San Vito risale al 1600, nella Chiesa Madre è custodita la preziosa reliquia del sangue di San Vito che fu portata a Pisciotta Mons. Luigi Pappacoda, figlio dei marchesi di Pisciotta che fu prima Vescovo di Capaccio dal 1634 al 1639 e poi Vescovo di Lecce fino al 1670. Fu proprio Pappacoda a far realizzare il prezioso reliquiario argenteo con gli stemmi della famiglia e lo stemma vescovile, all’interno del quale sono conservati anche dei frammenti ossei di San Vito, Modesto e Crescenzia. Il sangue contenuto nell’ampolla durante la novena e nel corso della processione si liquefa. L’evento prodigioso viene descritte già nelle visite pastorali del ‘700. Nel 1800 l’ostensione della reliquia, che si sciolse a testimonianza della protezione del Santo, salvo’ Pisciotta dall’assalto dei briganti durato 5 giorni.
Dopo tali eventi il Santo fu proclamato Protettore di Pisciotta e fu realizzata una pregevole statua lignea che attualmente viene portata in processione il 15 giugno con la reliquia.
Foto reliquia