Ed ecco uno dei più efficaci manifesti della Passio Christi: la Deposizione! Innegabile il rapporto di imitazione con un magistrale modello nella tela del Maestro Francesco Solimena.
L’opera dell’artista partenopeo risale agli Anni Trenta del 1700, per cui la tela pisciottana è successiva.
Vi si riscontra un’incredibile ripresa delle figure, dalle fisionomie alle poste, dalle relazioni spaziali agli effetti espressivi
A una meticolosa e ravvicinata osservazione dei dettagli si evince, tuttavia, una mano provinciale e meno autorevole rispetto all’Abate Ciccio. Appare palese nella resa dei panneggi e soprattutto nella rappresentazione, più grossolana e frettolosa, dei visi.
Ciononostante, l’impatto emotivo con l’evento è a dir poco dirompente: il corpo cadente del Cristo esanime – metafora di un’umanità caduta nel peccato – fa da motore a una serie di sbilanciamenti a effetto domino di tutti i presenti, coinvolti da un’onda di sofferenza culminante nella Madonna svenuta in primo piano, sulla destra.
Le scale, sbilenche e instabili, completano tale drammatica percezione del crollo del sennò e della giustizia.
I colori, terrosi ma intensi, conferiscono una preziosa immobilità fotografica alla scena.